I miracoli di Gesù

(073)

Prima moltiplicazione dei pani (273.3 - 273.4 - 273.5)

(Gesù dopo il sermone non vuole congedare le gente affinchè vada ad acquistarsi il cibo. Si fa portare i cinque pani e due pesci ....)

"Va bene. Ora portatemi dei cesti. Diciassette, quanti voi siete. Marziam darà il cibo ai bambini..." Gesù guarda fisso lo scriba che gli è sempre stato vicino e chiede: "Vuoi dare anche te il cibo agli affamati?"
"Mi piacerebbe. Ma ne sono privo io pure."
"Dài del mio. Te lo concedo".
"Ma... intendi sfamare un cinquemila uomini, oltre le donne e i bambini, con quei due pesci e quei cinque pani?"
"Senza dubbio. Non essere incredulo. Chi crede vedrà compiersi il miracolo."
"Oh! allora voglio proprio distribuire il cibo anche io!"
"Fàtti dare allora una cesta tu pure."
Tornano gli apostoli con ceste e cestelli larghi e bassi, oppure fondi e stretti. E torna lo scriba con un paniere piuttosto piccolo. Si capisce che la sua fede o la sua incredulità gli hanno fatto scegliere quello come il massimo.
"Va bene. Mettete tutto qui davanti. E fate sedere le turbe con ordine, a linee regolari per quanto si può."
E mentre ciò avviene Gesù alza il pane con sopra i pesci, li offre, prega e benedice. Lo scriba non lo abbandona un istante con l'occhio. Poi Gesù spezza i cinque pani in diciotto parti e spezza i due pesci in diciotto parti, e mette il pezzo di pesce: un pezzettino ben meschino, in ogni cesta, e fa a bocconi i diciotto pezzi di pane: ogni pezzo in molti bocconi. Molti relativamente: una ventina, non di più. Ogni pezzo spezzettato, in un cesto, col pesce.
"E ora prendete e date a sazietà. Andate. Vai, Marziam, a darlo ai tuoi compagni."
"Uh! come è peso!" dice Marziam alzando il suo cesto e andando subito dai suoi piccoli amici, camminando come chi porta un peso.
Gli apostoli, i discepoli, Mannaen, lo scriba lo guardano andare, incerti... Poi prendono i cesti e scuotendo il capo dicono l'un con l'altro: "Il bambino scherza! Non pesano più di prima. "E lo scriba guarda anche dentro e vi mette la mano a frugare nel fondo, perchè ormai non c'è più molta luce, lì nel folto dove Gesù è, mentre più là, nella radura, vi è ancora una buona luce. Ma però, nonostante la constatazione, vanno verso la gente e iniziano a distribuire. E dànno, dànno, dànno. E ogni tanto si volgono stupiti, sempre più lontani, verso Gesù che a braccia conserte, addossato ad un albero, sorride finemente del loro stupore.
La distribuzione è lunga e abbondante...e l'unico che non mostra stupore è Marziam che ride felice di empire di pane e pesce il grembo di tanti bambini poverelli. E' anche il primo a tornare da Gesù dicendo: "Ho dato tanto, tanto, tanto! perchè io so che cosa è la fame..." e alza il visetto non più macilento che nel ricordo, però, impallidisce sbarrando gli occhi... Ma Gesù lo carezza, e il sorriso torna luminoso su quel volto fanciullo che fidente si appoggia contro Gesù, suo Maestro e Protettore.
Pian piano tornano gli apostoli e i discepoli, ammutoliti dallo stupore. Ultimo lo scriba che non dice nulla. Ma fa un atto che è più di un discorso. Si inginocchia e bacia l'orlo della veste di Gesù.
"Prendete la vostra parte e datemene un poco. Mangiamo il cibo di Dio."
Mangiano infatti pane e pesce, ognuno secondo il bisogno... Intanto la gente satolla si scambia le sue impressioni. Anche chi è intorno a Gesù osa parlare osservando Marziam che finendo il suo pesce scherza con altri fanciulli.

(seguono vari commenti....)

"Alzatevi. Girate di nuovo con i cesti, raccogliete gli avanzi, separate fra la gente i più poveri e portatemeli qui insieme ai cesti, e poi andate tutti, voi discepoli miei, alle barche, e prendete il largo andando alla pianura di Genezaret. Io congederò la gente dopo aver beneficato i poveri e poi vi raggiungerò."
Gli apostoli ubbidiscono... e tornano con dodici panieri colmi di avanzi e seguiti da una trentina di mendicanti o persone molto misere.